Le vicende di Padova hanno lasciato traccia indelebile sulla via, che presenta una compatta cortina di edifici antichi e uno squarcio proprio a ridosso di Palazzo Fanzago, causato dai bombardamenti del 1944.
Palazzo Fanzago è una delle emergenze più importanti e riconoscibili della via, sia per l’imponenza del prospetto realizzato nel 1600, sia per la posizione particolare, che lo lascia libero su tre lati, mettendolo particolarmente in evidenza.
L’edificio è vincolato ai sensi della legge 1089/1939 solo per quanto riguarda le facciate esterne, pertanto l’intervento di restauro ha permesso di adeguare l’edificio alle normative vigenti.
L’intervento di restauro ha previsto il risanamento e il consolidamento statico integrale dell’edificio, nel rispetto delle qualità formali esterne ed in particolare della facciata su via Vescovado, e con attenzione a non pregiudicare gli edifici attigui.
Le opere esterne di finitura del cortile e dell’androne sono di tipologia e qualità adatta al rispetto del prestigio dell’edificio
Particolare cura è stata prestata al restauro dell’affresco raffigurante la Madonna con bambino posto sul fronte ovest.
La struttura della facciata nord si sviluppa secondo uno schema classico che si riscontra in numerosi esempi lungo le strade del centro storico della città di Padova, con portici ad arco al piano terra, e forma una cortina continua con gli edifici adiacenti.
Il restauro delle facciate è stato eseguito secondo quanto concordato con la Soprintendenza e in pieno rispetto della storicità del palazzo.
Il prospetto est in muratura a vista, è stato realizzato contemporaneamente all’intervento dell’architetto Calabi e presenta lo stesso di mattoni, portandosi in continuità stilistica con l’edificio e le arcate verso la piazzetta.
La facciata è stata interessata da una pulizia del rivestimento in laterizio e dalla stesura di un prodotto xilosanico al fine di proteggere la superficie e che allo stesso tempo ne consenta la traspirabilità.
Le spalle dei fori finestra sono stati restaurati in accordo con quanto previsto dalla Soprintendenza.